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Piazza Pretoria e fontana

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Nel cuore del centro storico di Palermo, sul limite del quartiere della Kalsa, in prossimità dell'algolo del Cassaro con via Maqueda e a pochi metri dai Quattro Canti, è sita la più belle della fontane di Palermo: Fontana Pretoria.

La fontana, opera di Francesco Camilliani (1554), sorge al centro dell'omonima piazza e ne occupa gran parte dell'estensione caratterizzando fortemente il Piano Pretorio. Tre dei quattro lati sono chiusi da edifici: il Palazzo Pretorio (sede del Comune) costruito nel XIV secolo e ristrutturato nel XIX secolo, la Chiesa di Santa Caterina (fine del XVI secolo), e due palazzi baronali: Palazzo Bonocore e Palazzo Bordonaro. Sul quarto lato la piazza scende con una scalinata su via Maqueda.

La Fontana si compone di una parte centrale di tipo “a candelabra”, con pianta ellittica costituita da tre tazze che si susseguono in modo degradante attorno ad uno stelo e culminante con la figura di Bacco.

Al livello inferiore sono presenti quattro vasche ovali con quattro figure adagiate, personificazioni di fiumi (l’Oreto, il Papireto, il Gabriele e il Maredolce), addossate al bordo esterno della grande peschiera, all’interno della quale versano acqua le teste di sei animali che fuoriescono da nicchie.

La peschiera a sua volta è divisa in quattro settori separati da gradinate, che conducono al circuito superiore, e da balaustre su cui spiccano quattro figure di divinità. Una balaustra di marmo recinta il tutto, interrotta da quattro aperture inquadrate da due Erme ciascuna.

Dal XVIII secolo al 1860, la fontana fu considerata la rappresentazione della municipalità corrotta, e i palermitani soprannominarono la piazza, anche per la nudità delle statue, Piazza della Vergogna.

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